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Reshaping Plastics

La roadmap per la sostenibilità della plastica: il rapporto di Plastic Europe

“ReShaping Plastics – Pathways to a Circular, Climate Neutral Plastics System in Europe” è il rapporto pubblicato da Plastic Europe in aprile 2022. Un’analisi scientifica che, dallo scenario sull’attuale stato del settore delle materie plastiche, traccia una roadmap di sostenibilità per arrivare al net-zero nel 2050. Lo studio, commissionato a un pool di scienziati affiancati da esperti internazionali provenienti dall’industria, dal mondo accademico e no profit, ha messo in guardia sulla necessità impellente di attuare importanti cambiamenti. Per raggiungere l’obiettivo di produrre materie polimeriche totalmente circolari e a zero emissioni di carbonio, entro i prossimi 5 anni le aziende chimiche dei polimeri dovranno adottare piani mirati e innovazioni. Ma il vero elemento chiave per la riuscita della strategia sarà la cooperazione tra industria, governi e società civile.

“ReShaping Plastics” si concentra su quattro utilizzi della plastica: packaging, articoli per la casa, automotive e costruzioni. In Europa questi settori assorbono il 75% della domanda totale di plastica e rappresentano ben l'83% della produzione di rifiuti post-consumo. Ecco perché intervenire nella riduzione dell’impronta ambientale di questi prodotti significa raggiungere gli obiettivi sul clima stabiliti dal Green Deal europeo, attenuare in modo rilevante i cambiamenti climatici e realizzare l'economia circolare.

A partire da un’analisi della situazione attuale, ReShaping Plastics prospetta cinque scenari progressivi e dà indicazioni chiave per perseguire circolarità e decarbonizzazione e prescrive gli sforzi politici, tecnologici e finanziari necessari per rendere la plastica un materiale sostenibile.

 

5 scenari possibili per la riduzione dell’impatto della plastica

I report mostrano che, al 2021, in Europa si riciclano ogni anno circa il 14% dei rifiuti di plastica. Il resto viene incenerito, conferito in discarica. Una percentuale troppo bassa soprattutto se letta alla luce del costante aumento della richiesta di plastiche e polimeri high-tech in quasi tutti gli ambiti. Un dato che appare anche assai sottostimato vista la persistente pratica illegale del littering (abbondono dei rifiuti) o l’esportazione in paesi terzi.

Per intraprendere azioni efficaci è indispensabile che le parti sociali, governative e produttive si allineo intorno a una visione condivisa di potenziali scenari e compromessi, basati su un’analisi obiettiva che mostri chiaramente le implicazioni per tutte le parti interessate e gli investimenti economici necessari. Il rapporto ha individuato cinque passaggi graduali che dalla situazione odierna porterebbero alla completa sostenibilità del settore e al net zero.

 

1 - La situazione attuale e le misure europee di riduzione dell’inquinamento da plastica

Il sistema europeo della plastica si sta già adoperando per affrontare le sfide della mitigazione del cambiamento climatico e della circolarità, ma non ancora abbastanza velocemente per allinearsi con gli obiettivi della Circular Plastics Alliance, del Green Deal europeo o degli accordi sul clima di Parigi e Glasgow. Il riciclo della plastica che è stimato oggi intorno al 14%, con le misure adottate dall’UE potrebbe arrivare al 33% entro il 2030. Ciò comporterebbe una riduzione di 11 milioni di tonnellate (Mt) di emissioni di CO2e e 4,7 milioni di tonnellate in meno di rifiuti di plastica smaltiti in discariche o inceneritori. Sebbene si tratti di uno sviluppo positivo, queste azioni non sono sufficienti.

A questo si aggiunge che nonostante l'importanza della plastica come pilastro dell'industria europea e l’attenzione crescente per l’economia circolare, i dati in possesso presentano lacune significative. Si stima che il 43% della plastica immessa sul mercato in Europa non sia contabilizzata nelle statistiche sui rifiuti. Parte di questa plastica viene classificata come rifiuti misti che destinata ad andare direttamente in discarica o in inceneritori. Questa lacuna di dati deve essere colmata per comprendere la reale portata degli impatti ambientali e climatici del settore e per progettare e implementare corrette soluzioni di economia circolare.

 

2 - Tecnologie per la sostenibilità della plastica esistenti

Non esiste un’unica magica soluzione per ridurre significativamente la quantità di rifiuti plastici e le emissioni di carbonio. Alcune aziende si sono focalizzate su soluzioni dette "a monte", cioè la riprogettazione dei materiali, la riduzione e la sostituzione della plastica nei prodotti. Altre optano sullo sviluppo di tecnologie "a valle" di riciclo meccanico e/o chimico per recuperare i materiali polimerici e ottenere materia prima seconda. Tuttavia queste soluzioni non sono sufficienti a ridurre l’impiego di risorse fossili e l’impronta di carbonio dell’industria della plastica.

 

3 - Sinergie di soluzioni per l’industria chimica dei polimeri

Le tecnologie e gli approcci collaudati a monte e a valle, se adottati insieme e su larga scala, possono portare a ridurre le emissioni di gas serra e lo smaltimento dei rifiuti di plastica rispettivamente del 33% e del 46% entro il 2030 rispetto al 2020. E raggiungere il 78% di circolarità nel sistema europeo delle materie plastiche entro il 2050.

L’eliminazione della plastica non necessaria – recupero, riuso e nuove tecniche di imballaggio - ha il potenziale di ridurre di quasi 5 Mt i rifiuti di plastica all'anno. Riprogettando intera catena del valore del riciclaggio con un sistema di gestione dei rifiuti europeo ottimizzato e su larga scala si potrebbe quasi raddoppiare la materia prima recuperata raggiungendo le 6 Mt entro il 2030. Mentre il riciclo chimico che ha le potenzialità per intercettare rifiuti difficili da recuperare, potrebbe raggiungere i 3 Mt entro il 2030. Tuttavia si resta ancora lontani dall’obiettivo di zero emissioni di carbonio previsto dal Green Deal.

 

4 – Nuove tecnologie e investimenti

Per arrivare al net zero entro il 2050 è necessario sviluppare nuove tecnologie o implementare quelle che già esistono ma sono poco diffuse. Principalmente si tratta dell’uso dell’idrogeno verde, delle materie prime rinnovabili alternative alle fonti fossili e dei sistemi di cattura e di stoccaggio della CO2, ma anche di un maggiore utilizzo di elettricità rinnovabile. Se tutte queste soluzioni fossero adottate si delineerebbe uno scenario della plastica europeo che potrebbe emettere meno 5 Mt di CO2 e ridurre la domanda di plastica fossile vergine di un 68%. Tuttavia questo quadro potrebbe essere attuato solo con massicci investimenti, con almeno 1 euro su 4 sia riallocato da modelli di business consolidati a basso rischio/rendimento a modelli di business meno maturi e con un rischio/rendimento più elevato.

 

5 – Agire subito per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità nel 2050

Prendere decisioni nei prossimi cinque anni è necessario se si vogliono raggiungere gli obiettivi del Green Deal e quelli degli accordi di Parigi. Questo tempo è una finestra d’azione non rimandabile poiché i grandi investimenti infrastrutturali e i tempi di consolidamento necessari alle nuove tecnologie possano mostrare i loro effetti. Gli investimenti di capitale effettuati oggi, avranno conseguenze a lungo termine, e le scelte intraprese in questi anni determineranno se il sistema europeo della plastica raggiungerà o meno un'economia circolare e zero emissioni di gas serra entro il 2050.

Infatti i dati mostrano che per gli impianti di riciclo sono necessari in media 17 anni dalla fase di progettazione alla loro piena messa in esercizio. Oltre alla tecnica della pirolisi per il riciclo chimico vanno incentivati gli investimenti sullo steam cracker e la cattura della CO2. Si tratta di siti che hanno una durata minima di 20 anni. Per questo le scelte dei prossimi anni determineranno l’intero assetto del sistema industriale della plastica in Europa, la sua sostenibilità e circolarità.

L’insieme delle misure adottate porterebbe al 60% in meno di rifiuti inceneriti, a un consumo ridotto del 70% delle fonti fossili.

Markus Steilemann, CEO di Covestro e, fino a maggio 2022, Presidente di Plastics Europe, ha sostenuto con queste parole il rapporto ReShaping Plastics:

"L'industria della plastica ha un ruolo importante da svolgere nella riduzione delle emissioni, nella riduzione dei rifiuti e nell'aumento della circolarità… Il nuovo rapporto mostra una serie di opzioni e scenari per arrivarci, che esamineremo attentamente. Naturalmente, non abbiamo ancora tutte le risposte alle sfide che dobbiamo affrontare. Ecco perché sosteniamo le richieste del rapporto per una collaborazione più intensa ed efficace con la nostra catena del valore e i responsabili politici."

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